È una delle partecipanti selezionata per “Hairstyle the talent show by Rossano Ferretti”, il talent che eleggerà il miglior parrucchiere d’Italia. Intervista a Sara Norelli, titolare del salone Rebelle di Vicenza.
Creatrice di uno stile che non è solo immagine, perché i suoi tagli nascono dall’ascolto delle esigenze e dei desideri dei suoi clienti. Sara Norelli, del salone Rebelle di Vicenza, unisce a una grande passione per questo lavoro una visione professionale che contribuisce a ridare fiducia alle persone, valorizzandone i punti di forza. È stata formatrice Redken artist nel team Design per 4 anni e ha fondato il suo marchio nel 2009. Dopo il periodo della pandemia, ha deciso di dedicarsi al cento per cento al suo salone e alle clienti, lasciando il ruolo di formatrice.
Come nasce Rebelle?
Nasce dall’ispirazione e dalla fusione di due concetti in un’unica parola: la ricerca di una nuova bellezza e la libertà di potersi esprimere senza preconcetti o pregiudizi. Rebelle è un modo di essere, Rebelle è una persona che ama sentirsi libera. Una persona “rebelle” ama evolversi anche attraverso la propria immagine.
In cosa si distingue il vostro dagli altri saloni di parrucchiere?
Le persone che ci scelgono ogni giorno, vivono l’esperienza da Rebelle con un forte senso di appartenenza: per questo, che sia una nuova collezione, una nuova proposta o un evento, ogni azione che facciamo è fortemente ispirata a loro. Quindi direi che il nostro tratto distintivo è la personalizzazione e l’attenzione al cliente e a quello che è, o vorrà essere, dopo essersi rivolto a noi.
Cosa significa “codificare” un taglio? insomma, in cosa consiste il tuo metodo “hair maps”?
Ho unito una serie di regole scientifiche e principi di design in un sistema unico e una consulenza mirata dedicata solo ed esclusivamente al taglio, affinché questo sia davvero personalizzato. Morfologia, contouring, mappatura dei capelli, sono alcune delle componenti del primo e unico sistema per progettare, codificare, creare e ricreare il design ideale per ogni viso. Questo perché il taglio di capelli è molto più di un semplice atto di trasformazione estetica. È un linguaggio segreto che comunica chi siamo e come ci sentiamo. È molto più che una semplice acconciatura, è un mezzo di espressione personale che prende forma grazie alla maestria, dedizione e competenza tecnica di chi lo esegue. Inoltre è un modo che esprime la comprensione profonda della personalità del cliente e del suo stile di vita per riuscire a rifletterlo anche nello stile dei capelli.
Cosa devono avere gli aspiranti membri del tuo team per essere dei “ribelli”?
Una forte passione e vivere il mestiere come una vocazione, perché rendiamo le persone sicure di sé e questo richiede attenzione e dedizione. E poi i membri del team devono sempre essere curiosi e migliorarsi ogni giorno. Non si è mai arrivati! Su questo, e non solo, ringrazio il lavoro di formazione fatto insieme a Lele Canavero: lui è un mentore, averlo al proprio fianco è un privilegio. Il suo metodo mi ha permesso di lavorare sull’atteggiamento ed essere la professionista che sono oggi.
Parteciperai a Hairstyle the talent show by Rossano Ferretti in onda su Real Time. Di cosa si tratta? Quale aspetto della tua professionalità ha determinato che ti scegliessero come concorrente? Puoi anticiparci qualcosa?
Hairstyle the talent show by Rossano Ferretti è un talent che nasce per eleggere il miglior parrucchiere d’Italia. Credo di essere stata scelta per la motivazione che ho mostrato durante le audizioni, ossia il desiderio di essere riconosciuta come donna imprenditrice e per la mia umiltà. Spesso i parrucchieri si comportano come se fossero delle star mentre io preferisco far sentire i miei clienti delle star. L’obiettivo è anche esaltare quello che è il nostro lavoro di tutti i giorni perché, fondamentalmente, nessuno si rende conto di tutti gli sforzi e dell’impegno che c’è dietro ad un bel taglio di capelli o ad una testa acconciata alla perfezione.
Per meglio comprendere lo spirito del nuovo concept, l’esempio arriva dai cuochi: fino a vent’anni fa erano persone che cucinavano chiusi, quasi nascosti, nelle loro cucine. Oggi gli chef sono delle vere e proprie celebrities. Anche con l’aiuto dei talent sono riusciti a dare valore al loro mestiere educando i loro consumatori e creando un movimento culturale. Il nostro mestiere dovrebbe essere valorizzato allo stesso modo.
Quale consiglio daresti a chi intraprende questa professione per crescere e arrivare ad avere un successo come il tuo?
Direi che se si ambisce al successo, bisogna mettere in conto che quello dei parrucchieri è un mondo meritocratico. Non ci sono scorciatoie. Il cliente ti apprezza se sai accontentarlo offrendogli un servizio di qualità. Gli aspiranti parrucchieri di successo devono quindi “solo” avere una fantastica ossessione, quella di fare sentire le loro clienti bene attraverso le loro mani.