La National Hair & Beauty Federation ha esortato il nuovo ministro delle Finanze inglese, il deputato Jeremy Hunt, ad adottare un piano per proteggere il settore.
Con l’aumento dei costi energetici e aziendali, l’inflazione al 10% e la fiducia dei consumatori in calo, il settore hair & beauty sta vivendo nel Regno Unito una crisi senza precedenti. A questo trend negativo – oltre a un considerevole aumento degli affitti commerciali – si aggiunge una crisi delle competenze che compromette la capacità delle imprese di assumere sia apprendisti che personale esperto.
Nel piano presentato, la NHBF chiede un sostegno sulle bollette energetiche visto che per il 64% delle imprese l’energia rappresenta la principale (o la seconda) voce di spesa. I costi delle bollette sono aumentati di oltre il 40% per metà dei saloni, con alcuni che hanno registrato crescite fino al 300-400%. Almeno un terzo delle aziende si aspetta, nei prossimi 3-6 mesi, un rinnovo dei propri contratti energetici, con il rischio di andare a pagare cifre significativamente più alte. Le imprese – oltre a chiedere aiuti economici per pagare le bollette energetiche – auspicano una serie di misure che incoraggino le società energetiche ad adottare piani di pagamento più flessibili e dilatati nel tempo.
L’NHBF ha anche chiesto che la riduzione delle imposte del 50% prosegua nell’anno finanziario 2023-24. Ma in generale la situazione per molte imprese del settore, specie sul fronte caro-energia, è sempre più pesante: mentre le aziende sono impegnate in una lotta per non chiudere, saranno cruciali le decisioni del governo nel continuare o meno a sostenere le bollette energetiche.
Nel piano si chiedono incentivi finanziari per le PMI interessate ad assumere apprendisti e a valorizzare i giovani nella fascia dai 16 ai 18 anni. Incentivi anche per assumere lavoranti di età superiore ai 19 anni, colmando il divario tra il salario dell’apprendista e il salario minimo. L’NHBF ha poi chiesto un approccio più equo al sistema fiscale per creare condizioni di maggiore parità tra le imprese con dipendenti assunti e quelle che utilizzano lavoratori autonomi.
L’NHBF ha infine invitato il governo a destinare risorse per un giro di vite sulle piccole imprese che utilizzano pagamenti in contanti, non dichiarando i guadagni e non pagando tasse o IVA. Aziende che, applicando prezzi più bassi, ignorano la legislazione sul salario minimo, condizionano il mercato e minacciano la sopravvivenza delle imprese di settore.
Richard Lambert, amministratore delegato di NHBF, ha spiegato che «le aziende dell’hair & beauty hanno un disperato bisogno di stabilità economica per poter pianificare ed essere fiduciose nel loro futuro. Come dimostrano gli ultimi dati del PIL, il settore dell’acconciatura in particolare è uno dei più colpiti dall’attuale situazione finanziaria. L’investimento mirato che proponiamo, nel medio-lungo termine, aiuterà a generare più gettito fiscale, aumenterà la crescita delle imprese e le opportunità occupazionali».
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