Fulvio Tirrico, I Love Riccio: «Domiamo i “capricci” dei capelli ricci con stile e competenza»

di Valentina Tafuri
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Un vecchio motto recita “ogni riccio, un capriccio” ma c’è qualcuno che promette invece di domare i ricci e di farlo ad arte. È Fulvio Tirrico, il fondatore della catena, oggi anche franchising, I love riccio con saloni a Milano, Roma, Catania e Torino.

Come nasce l’idea di un salone specializzato nei capelli ricci?

L’idea nasce dopo un’esperienza a New York dove, 20 anni fa, incontrare capelli ricci e afro era molto più frequente che in Italia. Dopo la gavetta nel negozio di mio padre e le principali accademie internazionali e nazionali (Sassoon, Longheras), trovavo che quello che vedevo in giro era troppo auto-referenziale ed ero anche stanco delle pieghe tradizionali, con phon e spazzola. Per questo mi sono appassionato ai capelli ricci. Tornando più volte negli USA poi ho affinato la tecnica e successivamente ho preso la decisione di chiudere il vecchio negozio, abbandonare l’attività di parrucchiere generalista e lanciare “I love riccio” nel 2015. La risonanza mediatica è stata grande.

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E poi dopo il primo atelier c’è stata una grande crescita.

Sì, ho aperto il secondo salone a Milano dopo un anno e mezzo, di fronte al primo, poi il terzo, a Roma e decisi anche di aprire al franchising. Il primo franchisee ha aperto in piena pandemia a Catania e nonostante questo, ha avuto un gran successo, il secondo a Torino e a breve ne aprirà un altro a Milano. Il piano è di arrivare a 15 franchisee nei prossimi quattro anni.

Oltre ai saloni, hai sviluppato una linea di prodotti specifici per capelli ricci. Come è successo?

Ho trovato giusto poter offrire alle mie clienti dei prodotti che coprissero tutto il mondo del capello riccio a 360 gradi: perché chi ha i capelli ricci deve poterli gestire anche in autonomia, senza dover ricorrere sempre al parrucchiere. I capelli ricci sono capricciosi, come molti dicono, solo se non si hanno le tecniche e i prodotti adatti per gestirli. Tra questi includo anche quelli per la colorazione, che non può essere affrontata allo stesso modo in cui si procede con i capelli lisci che, solitamente, dopo la tinta, vengono messi in piega. Il colore sui ricci deve essere fatto con una tecnica che esalti il capello con la sua piega naturale.

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Chi è la tua cliente-tipo?

Tutte quelle che hanno capelli dai mossi, ai ricci, agli afro: donne che vogliono capelli più definiti e gestibili. Abbracciamo anche un target di persone che “scoprono” di essere ricce ad esempio in estate, tanto sono abituate ad avere una messa in piega liscia. Queste persone, di solito, dicono di non piacersi con i capelli ricci, semplicemente perché i loro capelli sono sempre stati trattati da lisci e con prodotti non specifici per i ricci. Inoltre tra le nostre clienti ci sono anche delle mamme che hanno adottato dei bambini con ricci afro o donne afro-americane o semplicemente donne che hanno un’arricciatura chimica e vogliono gestirla in maniera più adeguata. Ci sono anche uomini e bambini, che trattiamo con linee di prodotto dedicate.

Hai brevettato anche un taglio, lo X-Curl, ci spieghi meglio?

È un taglio che, innanzitutto, si fa con i capelli asciutti e con la cliente in piedi e in posizioni particolari, affinché il taglio sia quasi una scultura nel senso che abbia definizione e movimento allo stesso tempo, conservando il volume e valorizzando chi deve portarlo.

Quindi i tuoi collaboratori devono avere una formazione particolare?

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Devono essere sicuramente dei parrucchieri di base che poi saranno formati e specializzati grazie a un percorso accademico. Partiamo con una formazione teorica, per la quale hanno a disposizione un manuale di oltre 200 pagine dove, tra le altre cose, si dettagliano le differenze delle ben 9 tipologie di capelli ricci, la loro texture, la porosità e altre caratteristiche. In seguito si passa alla pratica e solo allora diventano Curly Hair Expert.

Quanto conta l’approccio imprenditoriale in tutto quello che hai creato?

Quello che faccio è molto diverso dall’avere un salone proprio, a partire dal dover abbandonare l’idea di accentrare tutto sulla persona del titolare, imparando a delegare e a condividere anche i meriti. Per questo tutti i collaboratori devono essere autonomi cosicché ogni atelier possa lavorare in maniera indipendente. In ogni salone infatti c’è uno store manager – che lo gestisce dal punto di vista organizzativo e amministrativo – e un direttore tecnico che lo guida per quel che concerne più strettamente il lavoro da parrucchiere. Poi c’è un reparto che cura la parte commerciale e di marketing, la SEO, la SERP, un ufficio stampa, c’è chi cura gli eventi. Un grande lavoro di team, insomma, dove io sono il front-man ma chi viene in un atelier I love riccio viene per la credibilità e l’autorevolezza del brand e perché sa che sarà seguita da Curly Expert che da anni trattano solo ed esclusivamente… capelli ricci!

 

Valentina Tafuri

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