Titolare di un salone a Imola, Cristiano Suzzi è un parrucchiere molto attento alle tendenze social: «Sempre di più la moda oggi viene influenzata e creata anche dalle persone comuni».
Nel salone “Nuova Immagine” a Imola, nel bolognese, il gioco di squadra è la parola chiave. Una squadra in cui collaborano la cliente e il parrucchiere, per arrivare a un risultato che renda felici tutti. Il titolare Cristiano Suzzi è un parrucchiere con lo sguardo rivolto al futuro: il suo profilo Instagram conta infatti diverse migliaia di follower.
Perché ha deciso di diventare parrucchiere? Cosa le piace di questo lavoro?
Essendo figlio d’arte, per me è stato un passaggio molto naturale. Posso dire con orgoglio che oggi siamo alla terza generazione. Tutto è iniziato con i miei genitori, poi sono subentrato io, mia sorella, mia moglie e oggi mio figlio maggiore.
Amo di questo lavoro la possibilità di sviluppare continuamente nuove competenze per potersi mettere ogni giorno alla prova con nuove sfide e obiettivi. Amo poi naturalmente il poter prendersi cura della bellezza delle persone, perché sono convinto che il nostro mestiere abbia un importante ruolo sociale che si traduce in autostima, empatia, ascolto. In più offre il prezioso potere di donare piccoli momenti di felicità quotidiana. Ora ti spinge a sviluppare sia il lato creativo sia le competenze imprenditoriali, imprescindibili oggi. Quindi davvero è impossibile annoiarsi.
Cosa vi differenzia dagli altri parrucchieri?
Ci rendono unici un metodo di lavoro chiamato “Slow Hair” e un progetto ben distintivo e unico dei nostri saloni e del nostro lavoro. Utilizziamo la creatività anche per supportare il marketing attraverso l’organizzazione di iniziative esclusive, dai materiali di comunicazione all’ideazione del percorso di bellezza della cliente in salone. Ho creato infatti un sistema di colorazione con brevetto italiano che si chiama “Metodo Blend” e che utilizza uno speciale color-tool chiamato “Easy Blender” che ci distingue in modo unico nella proposta della colorazione creativa. Quando si entra nel nostro mondo non si entra in un comune salone, si respira e si vive un’esperienza in un’atmosfera diversa fatta di attenzioni, dettagli, privacy e coccole. È unico anche il nostro concetto e metodo di formazione che proponiamo ai parrucchieri.
Qual è la vostra esperienza con i profili social?
I social sono un gioco competitivo e se desideri giocarci seriamente il parrucchiere deve sviluppare questa nuova competenza e investire tempo e risorse per sviluppare una strategia: altrimenti si rischia solo di buttare via del tempo prezioso. Il nostro profilo Instagram sta ottenendo un ottimo risultato: abbiamo anche aperto un nuovo shop online e un’app per costruire un legame più diretto con la cliente.
Come si arriva a decidere l’acconciatura più adatta a ogni cliente?
Si decide attraverso una vera e propria collaborazione. Personalmente non ho mai amato il parrucchiere che si atteggia a guru dell’immagine e la sua parola è indiscutibile. Il parrucchiere deve certamente essere autorevole per garantire fiducia, valore e qualità al cliente. Questo avviene attraverso ciò che fai e crei con le tue mani e la tua competenza, ma anche attraverso come lo fai… e come lo mostri! Per me è fondamentale effettuare una vera “consulenza attiva” con la cliente per capire, ascoltare, entrare in empatia e poter così tradurre i suoi sogni e i suoi desideri. Le mie soluzioni sono un insieme della mia esperienza e creatività, delle richieste della cliente e delle caratteristiche morfologiche e di struttura della persona. Oggi per me la bellezza è un lavoro di squadra: tutti devono vincere e tutti devono essere felici.
Secondo lei, nel 2024 ha ancora senso parlare di mode e tendenze da seguire in fatto di taglio e colore?
Senza ombra di dubbio esistono ancora tendenze ovvero ciò che viene maggiormente richiesto in un salone. Sarebbe una bugia dire il contrario. Ma ancora una volta la maggior parte di queste tendenze oggi arrivano attraverso i social. Sempre di più la moda oggi viene influenzata e creata anche dalle persone “comuni” attraverso i social media appunto oltre che dalle celebrità (cantanti, attori, attrici, influencer, sportivi e sportive). Personalmente trovo davvero un po’ datato il concetto di collezione moda da proporre in salone.
Quando possibile, infatti, cerco sempre di stimolare le clienti nell’essere autentiche e uniche e anche nel caso della scelta più stereotipata di uno stile, cerco di mettere sempre quella punta di originalità che lo rende unico. Ci diremmo una grande bugia se negassimo il fatto che oggi molto spesso le clienti entrano in salone già con un’idea di stile molto chiara e precisa. Questo, per l’appunto, rende un po’ marginale l’avere collezioni moda stagionali che a volte supportano più l’ego artistico del parrucchiere piuttosto che la proposta e la spendibilità dei look in salone.