Lele Canavero: «A parità di talento vince chi lo comunica meglio»

di Elisa Marasca
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Il Direttore editoriale di HairStars ha partecipato al talk Hair Business Forum, che ha concluso l’edizione 2024 del Cosmoprof, ricordando l’importanza del marketing agli acconciatori

 

Più di 3mila espositori presenti da 69 Paesi, quasi 250mila operatori: con questi numeri si è chiusa la 55esima edizione di Cosmoprof Worldwide Bologna, che la redazione di HairStars ha seguito insieme al suo Direttore editoriale Lele Canavero. Dati che rispecchiano la salute di un’industria, quella della cosmesi, che a livello mondiale supererà un valore di 670 miliardi di dollari per fine 2024 secondo Euromonitor International, con una crescita media annua del 9% prevista per i prossimi 4 anni. Focalizzando lo sguardo sul settore acconciatura, anche in questo caso i numeri sono positivi. Attualmente in Italia è presente un salone da parrucchiere ogni 650 abitanti, per un totale di circa 200mila addetti, 95mila saloni (di cui il 59,3% sono unisex) e un fatturato che supera i 7,5 miliardi di euro. Lo ha spiegato Renato Ancorotti (Senatore della Repubblica, Cavaliere del Lavoro, Fondatore e Presidente Ancorotti Cosmetics) durante il talk Hair Business Forum che il 24 marzo ha concluso l’edizione 2024 del Cosmoprof. Un format che ha messo insieme figure di spicco e i più acclamati esperti di gestione e management del settore Hair, tra cui il nostro Direttore editoriale, imprenditore nell’Hair Beauty, trainer e coach.

I temi trattati sono stati quelli richiesti dai parrucchieri presenti all’evento per la crescita del business dei loro saloni: le tecniche per conquistare nuova clientela, come costruire una leadership autentica e influente, i ‘must have’ di una gestione finanziaria ottimale, come superare la tara dell’abusivismo, i principi cardine per un imprenditore della nuova era, esempi di digital business. «Vivere è scegliere» è il motto preferito di Canavero da tempo, che fa il paio con il suo mantra: «Mettercela tutta nel fare le cose giuste», dove “fare le cose giuste” è il metodo e “mettercela tutta” è l’atteggiamento. Per questo, all’inizio del suo speech intitolato “Marketing come valore aggiunto del talento”, ha catturato l’attenzione del pubblico con 3 numeri: 6, 3 e 1. In questo rapporto, secondo la sua esperienza 6 sono i parrucchieri attualmente in difficoltà, 3 quelli che “se la cavano” e solo 1 è il salone che ha prosperato. Perché questa differenza così marcata? La risposta sta nel modo in cui si affronta il mercato.

Meglio fai marketing, meno sconti devi fare

«Il marketing non si limita a fare gli sconti. È necessario mirare a soddisfare le esigenze della clientela ideale, non accontentarsi di chiunque varchi la soglia. Bisogna specializzarsi e scegliere il proprio target di riferimento. E poi raccontarlo bene. Altrimenti, non si riuscirà a emergere in un mercato sempre più competitivo», ha ricordato al pubblico di hair stylist presenti. Fare marketing significa quindi aiutare la clientela ideale a scegliere il proprio salone in mezzo a tanti, puntando su clienti alto-esigenti, e non alto-spendenti. I veri imprenditori della bellezza, secondo Canavero, sanno infatti generare profitti superando le aspettative della clientela ideale.

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Ma da dove si parte per arrivare ad avere un target ideale? Dalle basi. Canavero ha consigliato, prima di pensare alla vetrina social e digital, di curare quella fisica (del negozio o salone), il vero biglietto da visita per la clientela e non solo. «Spesso vedo degli errori nella scelta dei loghi e delle insegne poco visibili, o incuria nelle vetrine e nell’arredamento del salone, oppure listini pezzi non individuabili o inadeguati al mercato», ha raccontato. «Per avere i tuoi clienti ideali, devi metterti in gioco e rinunciare ad altri, e per farlo devi fare marketing. Il “tutto per tutti” non va bene, bisogna scegliere e specializzarsi», ha sottolineato. Anche perché «meglio fai marketing, meno sconti devi fare!». Il punto è che i veri imprenditori della bellezza dovrebbero essere scelti non per i prezzi ma perché soddisfano le esigenze della clientela. «Accontentarsi non porta benefici né a chi ha il salone, né ai collaboratori e tanto meno ai clienti. Ci si deve sempre evolvere e innovare, anche perché avete la fortuna di essere in un mercato meritocratico», ha concluso, rivolgendosi alle figure professionali presenti in sala.

 

Elisa Marasca

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