Da Föhn a phon, quasi un secolo di vita per un’icona del mondo hairstyle

di Elisa Marasca
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C’è chi aveva pensato di utilizzare l’aspirapolvere come alternativa per asciugare i capelli… Ripercorriamo la storia di un oggetto fondamentale nel mondo quotidiano dei saloni

Nel vasto panorama degli strumenti che hanno rivoluzionato il settore dell’hairstyling, l’asciugacapelli si distingue come un fedele compagno di parrucchieri e appassionati di bellezza da oltre un secolo. Quest’anno festeggia il suo 134º compleanno, un traguardo che testimonia la sua importanza nella routine di cura dei capelli. Ma com’è nato questo indispensabile alleato della bellezza?

L’asciugatura dei capelli è sempre stata una pratica laboriosa e talvolta persino noiosa, tanto da essere usata come pretesto per declinare inviti. Tuttavia, la svolta decisiva arrivò nel 1890, quando lo stilista francese Alexander Godefrov concepì il primo prototipo di asciugacapelli. Si trattava di una cuffia collegata al tubo del camino di una stufa a gas, che, grazie al calore generato, consentiva di asciugare i capelli in modo più rapido ed efficiente. La cuffia era dotata anche di una valvola per regolare il flusso del vapore e prevenire eventuali bruciature.

Ma il vero salto di qualità avvenne nel 1911 negli Stati Uniti, con l’introduzione del primo asciugacapelli elettrico da parte dell’inventore Gabriel Kazanjian. Questo dispositivo, costituito da un casco dotato di un elemento riscaldante alimentato da energia elettrica, rappresentava un’innovazione rivoluzionaria nel campo dell’hairstyling.

Dalla cuffia al Föhn

Fu negli anni ’20 del Novecento, tuttavia, che l’asciugacapelli portatile fece la sua comparsa, rendendo la pratica dell’asciugatura più accessibile e conveniente. È interessante notare che prima dell’avvento del phon portatile, si pensava anche di utilizzare l’aspirapolvere come alternativa per asciugare i capelli: grazie alla sua capacità di produrre aria pulita, collegando un tubo allo scarico dell’aspirapolvere, si poteva ottenere un flusso d’aria adatto all’asciugatura.

Uno dei cambiamenti più significativi avvenne negli anni ’50, con il passaggio dal metallo alla plastica nella produzione degli asciugacapelli. Questo consentì una maggiore leggerezza e maneggevolezza, contribuendo a rendere l’asciugacapelli un oggetto popolare e diffuso.

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Ma perché chiamiamo questo strumento “fon”? È un adattamento italiano alla parola “Föhn”, derivante dal tedesco. L’ispirazione per questo nome giunge infatti dal vento caldo chiamato “Föhn” in tedesco, conosciuto in Italia come “fanovio”. Fu l’azienda tedesca AEG (oggi Electrolux), negli anni ’30, a lanciare un asciugacapelli chiamato “Foen”, che divenne sinonimo di asciugacapelli in Italia e in Germania.

Dagli anni ’50 a oggi

Negli anni ’50, l’asciugacapelli subì una trasformazione fondamentale passando dal metallo alla plastica, rendendolo più maneggevole e pratico. Questo cambiamento, avvenuto durante il boom economico, portò a una popolarità crescente tra le donne, grazie alla sua leggerezza e alla sicurezza migliorata grazie all’inserimento del motore all’interno dell’involucro plastico nel 1954. Nuove funzionalità come il controllo della temperatura e della velocità dell’aria furono introdotte per migliorare ulteriormente l’esperienza di asciugatura20 anni dopo l’asciugacapelli divenne un prodotto di consumo di massa, sia per un uso domestico che professionale. Le normative sulla sicurezza furono stabilite per garantire l’incolumità degli utenti. L’attenzione si concentrò sulla potenza, la praticità e l’efficienza, con molte aziende che svilupparono modelli professionali e tecnologicamente avanzati per i saloni di bellezza.

Nonostante i meccanismi interni rimanessero sostanzialmente invariati, furono aggiunte nuove caratteristiche esterne come l’interruttore di sicurezza, il diffusore e il concentratore del flusso d’aria. Oggi, gli asciugacapelli continuano ad offrire le stesse caratteristiche elettriche e meccaniche di base, ma con una potenza superiore ai 2000 watt e una capacità di asciugatura che non secca i capelli. Inoltre, sono diventati leggeri e compatti per una maggiore portabilità e praticità d’uso.

 

Elisa Marasca

Photo cover: Pexels / RDNE Stock project 

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