Angelo Labriola: «Imprenditori non ci si improvvisa, la gestione di un salone è come quella di un hotel»

di Valentina Tafuri
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Aggiornamenti, esperienze all’estero e formazione continua, anche su temi finanziari e di marketing. Da imprenditore di successo, con quattro saloni fra Taranto e provincia, Labriola ci racconta la sua storia e i punti di forza per crescere in questo settore.

Circa 30 anni di esperienza, 600 metri quadri di estensione per il negozio del centro cittadino, che include anche una beauty spa. Quattro negozi fra Taranto e provincia. Questi i numeri di Angelo Labriola, che si definisce un parrucchiere rock-chic. Dopo aver iniziato a muovere i primi passi nel mondo dell’hair style, affiancando il padre nel piccolo negozio di barbiere del quartiere Tamburi, dopo la maturità Angelo è volato a Londra per frequentare l’Accademia di Vidal Sassoon e poi ancora a Barcellona, dove ha lavorato da Longheras.

Tornato in Italia, ha dapprima trasformato il salone del padre in quello che, probabilmente, è stato uno dei primi saloni unisex del paese, «era una cosa inconcepibile 27 anni fa. Siamo stati noi i precursori del genere fluido», commenta. A piccoli step ha aperto altri tre saloni a Taranto e in provincia ma poi «14 anni fa, avendo iniziato a lavorare con le grandi aziende, ho deciso di fare il salto di qualità e ho aperto il negozio in centro. Nel frattempo avevo già lavorato con Kemon come direttore artistico e insieme a Roberto Rosini abbiamo fatto formazione a parrucchieri provenienti da ogni parte del mondo con The Italian Touch. Poi mi sono dimesso e ho iniziato a lavorare con L’Oréal, per cui ho curato le collezioni Matrix».

Cosa significa fare una collezione?

Significa tanto studio, impegno e ricerca, significa aggiornarsi in continuazione perché bisogna seguire i trend della moda, in anteprima, per tradurli in tagli e acconciature che si abbinino alla perfezione alle tendenze che vediamo in passerella e poi per le strade delle nostre città.

Sei partito con un negozio, oggi ne hai quattro. Come ti sei preparato al passaggio da artigiano a imprenditore?

Molti pensano di poter fare l’imprenditore ma non è così. Bisogna prepararsi e impegnarsi. Inizialmente, ho seguito dei corsi di finanza e marketing per l’hotellerie perché un salone è paragonabile a un grande hotel dove le poltrone sono le stanze e in cui, proprio come in albergo, ci sono numerose figure professionali e servizi da gestire e coordinare. Poi ho fatto dei corsi sul settore del lusso, per imparare come seguire la cliente, accoglierla, coccolarla, farle percepire di essere davvero al centro dell’attenzione di persone che, per due ore, si occupano solo di lei. La differenza rispetto al mass market è nel livello di servizio.

Quindi i tuoi saloni non sono per tutti?

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Lo sono. In ogni tipologia di salone, da quello del centro commerciale di Taranto fino a quelli in città e a Martina Franca, il focus è sull’efficienza nei confronti del cliente. Ovvio che avremo tipologie diverse. Nei due saloni di Taranto ci rivolgiamo a una fascia media, con un servizio alto al giusto prezzo. Quello del salone del centro cittadino è un servizio luxury per una clientela molto alta. I miei saloni sono digitalizzati, le clienti possono prenotare tramite app, dove possono scegliere l’operatore da cui farsi servire, conoscere il costo e la durata della seduta e inoltre abbiamo una gestione informatica delle schede-cliente con la storia dei prodotti e dei servizi effettuati.

Cosa offre in più il salone del centro?

Un servizio altamente personalizzato, vale a dire un operatore dedicato a ogni cliente e contemporaneamente un team i cui membri collaborano, ciascuno nella propria specificità – tecnica, artistica – per offrire una consulenza adeguata. Perché anche fare una “semplice” piega significa creare la giusta immagine per la giusta occasione, esattamente come si sceglie l’abito in base all’evento a cui si parteciperà.

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È stato importante curare la comunicazione per la tua crescita professionale?

Assolutamente sì. Mentre prima le clienti erano le nostre PR e bastava lavorare bene, oggi questo non è sufficiente senza un buon marketing e una buona gestione dei social network e in un mondo dove spesso si vedono proporre gli stessi tagli e le stesse acconciature, metterci la faccia è l’unico sistema per differenziarsi.

Quale aspetto reputi più importante per crescere e diventare imprenditori?

Innanzitutto bisogna capire su quale fascia di mercato ci si vuole posizionare e dunque studiare l’offerta che si vuole offrire. Poi si deve fare un piano di marketing e comunicazione adeguato e soprattutto coerente con quello che si sa e che si può fare. Infine la formazione deve essere costante per poter essere sempre all’altezza della propria promessa e delle clienti che, specie ad un certo livello, sono molto esigenti perché sono sempre più informate e soprattutto, conoscono bene la differenza tra un servizio di alta qualità ed uno mediocre.

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Progetti per il futuro?

Nel futuro imminente c’è quello di creare una scuola di mestieri dove abbinare l’insegnamento delle tecniche per parrucchieri al mondo della sartorialità, alle lingue straniere e a nozioni finanziarie. Per crescere ed essere dei veri professionisti nel nostro mondo, oggi, bisogna avere sempre più strumenti e conoscenze trasversali. Questo progetto sarà una no-profit: è arrivato il momento di restituire un po’ di quello che ho ricevuto dalla vita e sarò contento di poterlo fare coinvolgendo le giovani generazioni.

 

 

Valentina Tafuri

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