Ana Korra: armonia e rispetto per valorizzare le clienti

di Valentina Tafuri
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L’esperienza dalla parrucchiera diventa un appuntamento rilassante e di benessere che riflette il carattere della titolare dei saloni, Ana Korra, come spiega in questa intervista.

Un clima di armonia e di serenità è quello che offrono i due saloni di Ana Korra a San Maurizio d’Opaglio (Novara): Ana Korra Hairdresser e Anna Korra Hair Shop. Per lei diventare parrucchiera è stata, sin da bambina, l’unica opzione. «Già dopo la scuola dell’obbligo ero sicura di voler fare questo lavoro», ci racconta.

Come si è formata per diventare una hairdresser indipendente?

Ho frequentato un’accademia privata a Novara e nel frattempo ho fatto apprendistato presso una bravissima parrucchiera che mi ha dato la possibilità di crescere facendomi fare anche esperienze all’estero, a Londra e alle sfilate. Poi ho lavorato con l’Art Hair Studios di Wella facendo la stilista e creando le collezioni stagionali per tutti gli associati.

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Ana Korra

Successivamente, quando ho aperto il mio salone, mi hanno chiesto di coordinare la formazione di oltre 40 saloni del Nord Ovest.

Ha due saloni: come li gestisce?

Da quando ho avuto una bambina, ho deciso di non viaggiare più come prima e quindi cinque anni fa ho aperto il primo salone. Poco dopo è scoppiata la pandemia ma, nonostante questo, il salone è cresciuto tantissimo e così ho aperto il secondo. In realtà sono distanti pochi metri l’uno dall’altro e proprio con l’esperienza fatta durante la pandemia, quando il mio e-commerce di prodotti per la cura e la bellezza dei capelli è esploso, ho deciso di trasformare il primo salone, che è più piccolo, in uno shop.

Perché le sue clienti la scelgono?

Credo perché nel mio salone si respira un’atmosfera sana, di tranquillità che le aiuta a liberare la mente e a rilassarsi un po’ magari dopo una giornata intensa di lavoro.

Poi c’è il discorso dell’identità: io aiuto le donne a rappresentarsi, a rivedersi, a migliorarsi. Secondo me, con i capelli possiamo abbellire o imbruttire una persona. Quello che cerco di fare è creare empatia con le mie clienti, capire di cosa hanno bisogno in quel momento, se di un taglio, di un colore o solo di un dettaglio per affermare la loro identità. Nel mio lavoro seguo la moda ma poi sono molto attenta alla persona e a quello che può farla stare bene, in tutti i sensi.

Come seleziona i collaboratori e le collaboratrici?

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Tranne la receptionist, che ho scelto con delle competenze specifiche per potermi aiutare anche nella parte della crescita finanziaria del salone, direi che sono i collaboratori a scegliere me. Il clima di lavoro, come dicevo, è molto importante. Il mio salone è molto grande ma abbiamo solo quattro postazioni così ogni cliente ha il suo spazio dedicato. Poi abbiamo una isola-cucina al centro perché mi piace che le clienti vedano, per esempio, il colore che stiamo preparando per loro. Vogliamo che sappiano cosa metteremo sulla loro testa. La receptionist inoltre si occupa dell’accoglienza, con tè, tisane, in modo che gli operativi possano concentrarsi solo sul lavoro con la cliente.

Quali competenze devono avere le persone che lavorano con lei?

Quelle gliele trasmetto io, e standomi accanto assorbono il metodo del salone ma hanno anche tantissime e frequenti occasioni di formazione per rimanere sempre al passo con le tecniche e con i prodotti. Quando iniziano a lavorare con me, la cosa che per me è più importante invece è l’educazione, il loro modo di porsi verso le altre persone e anche una certa compostezza ed eleganza della postura.

Ha realizzato un suo sogno? Cosa conserva di quell’esperienza?

Sì, ho partecipato a una sfilata di Gucci qualche anno fa: è stata la sfilata che mi è rimasta nel cuore perché ero accanto a tanti professionisti del make up e dell’hair dress e perché allora il direttore artistico era Alessandro Michele. Vivere quell’esperienza di energia e creatività che c’era nel backstage è stato pazzesco.

Cosa la gratifica maggiormente oggi?

Racconto un aneddoto: ho una cliente che mi segue da oltre dieci anni, una ex-giocatrice di pallavolo della serie A, che prima andava a Milano a farsi fare i capelli da brand molto noti. Oggi è una mia fedelissima cliente perché dice che le curo i capelli in maniera meravigliosa. 

In effetti, ho molte clienti di Milano perché ci troviamo in una zona molto frequentata da milanesi e anche da tedeschi. Queste clienti si stupiscono per la ricercatezza dei prodotti che uso, a partire dalle spazzole in setola lavorate interamente a mano da artigiani giapponesi, per esempio, fino ai phon Dyson, di cui sono consulente per alcune catene di negozi, dove spiego ai rivenditori le caratteristiche dei prodotti per poterle trasferire ai clienti finali. Quindi quello che mi gratifica è quando le clienti capiscono il fil rouge che unisce la scelta di materiali naturali a partire dall’arredamento del mio salone fino alla selezione di prodotti che rispettino i capelli. 

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Quali saranno i trend di questa stagione autunno-inverno? 

Ci sarà un mix di caratteristiche. Per esempio il classico “bob avrà dettagli destrutturati, non per forza perfetti. Sta tornando il liscio ma con uno stile più naturale, meno piatto. Il capello lungo ha dei dettagli di frangia o di taglio nella parte anteriore effetto basetta corta, che crea una sensazione di disconnessione. I colori sono caldi ma non con questo mancano i dettagli di pigmenti freddi valorizzando alcuni dettagli del taglio. Taglio e colore devo andare in sinergia perché completino il look di ognuna di noi.

 

Valentina Tafuri

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