Il titolare de “I creatori di immagine” ci spiega in che modo il nostro stile può raccontare chi siamo. «Con noi il cliente vive un’esperienza completamente diversa: la scelta del taglio o del colore dei capelli arriva solo alla fine di un percorso. Prima va focalizzata la propria immagine unica, quella che ci distinguerà da chiunque altro. Tagliare bene o saper colorare non basta più: oggi la differenza la fa la capacità di creare un rapporto empatico con le persone che si affidano a te».
Alessandro ha fatto dello “stile” un prezioso alleato della propria vita, sia a carattere personale che professionale, soddisfacendo il desiderio di bellezza e di unicità della clientela. Attraverso il suo brand «I creatori di immagine», Montenegro permette di esprimere pienamente la propria identità creando uno stile unico che racconta chi sei e cosa sei. Nel salone in via Lecco, a Monza, troverete personale specializzato che, partendo da una consulenza gratuita, va a definire lo stile unico per ogni persona.
Partiamo dall’inizio: cosa l’ha spinta a creare il suo brand?
Il mio approccio alla professione è nato per caso: avevo all’incirca 16 anni quando ho deciso di non andare più a scuola e cominciare a lavorare. Prima ho fatto il barista, poi mi sono messo a cercare altri lavori per arrivare a comprarmi un motorino nuovo perché i soldi non bastavano. A quei tempi il parrucchiere di mia madre, che era piuttosto famoso ad Arcore, cercava qualcuno che andasse a pulirgli le vetrine il martedì mattina. Mi sono proposto e ho iniziato a lavare le vetrine del salone. Mentre pulivo, guardavo all’interno quello che succedeva e qualcosa è scattato in me. Il fatto che la quantità di pubblico femminile fosse piuttosto elevata mi ha portato ad addentrarmi sempre di più all’interno del salone. Sono passato dalle vetrine a fare il ragazzo che spazzava i capelli: così potevo vivere la magia del salone. Da lì ho capito che quel lavoro in salone mi piaceva di più rispetto a fare il barista: così gradualmente ho preso la decisione di abbandonare il bar per iniziare a fare il parrucchiere.
Nel 2004 la svolta
Mi sono fatto la mia gavetta per un bel po’ di anni, fino a quando nel 2004 ho deciso di aprire il mio salone di acconciatura. Inizialmente ho cominciato un po’ lavorare a caso, non avevo un’idea precisa di quello che avrei voluto fare. Poi, dopo un paio di anni ho partecipato a un corso di formazione personale e professionale che ha dato una svolta alla mia professione. Era un seminario che si chiamava «Inconfondibile» e parlava di stile. Il corso ti faceva capire come arrivare a definire, valorizzare ed esprimere il proprio stile. Nel momento in cui ho frequentato questo corso, mi sono reso conto che lo stile può diventare davvero un prezioso alleato nella vita, a carattere sia personale che professionale. Da quel momento ho cominciato a fare un lavoro su me stesso per riuscire a esprimere pienamente il mio stile personale: esprimere me stesso con sincerità mi ha permesso di raggiungere risultati importanti. Ha migliorato la mia vita personale e lavorativa. Mi ripetevo «perché attraverso il mio lavoro non posso aiutare le persone che si affidano a me a fare altrettanto?».
Da lì ho capito che potevo lavorare sul loro stile attraverso l’immagine, che è una parte fondamentale dello stile. Mi piace affermare che lo stile è fatto di apparenza e sostanza: l’apparenza è dettata dall’immagine, la sostanza poi è quella che hai dentro. Nel momento in cui crei una forte sinergia tra apparenza e sostanza, cioè nel momento in cui la tua immagine racconta molto di chi sei e come sei, allora hai fatto “bingo”. Seguendo questa logica sono arrivato a dire: «Ok! In salone voglio fare quello, voglio aiutare le persone che si affidano a me a lavorare sul loro stile per renderlo un’espressione della propria unicità». Così è nato il brand «I creatori di immagine – Specialisti nel definire e valorizzare insieme a te il tuo stile». Il modo in cui vivo la professione oggi, così come la creazione del brand, è frutto di questo viaggio mentale, di questa evoluzione che ho fatto prima di tutto su me stesso. A quel punto ero pronto per fare il parrucchiere «ma in questo modo».
Quali sono i punti di forza del suo salone?
Tutto ruota sempre intorno al concetto di “stile”. Il salone è molto particolare, diverso rispetto agli altri proprio perché è stato costruito in funzione della logica secondo cui bisogna esprimere fortemente se stessi. Il salone rappresenta la totale espressione di chi siamo e di quello che facciamo: nel momento in cui la persona entra in salone, già quello che vede è un punto di forza perché è qualcosa di diverso rispetto a quello che trova in qualsiasi altro salone, anche a livello estetico. Questo è il primo punto di forza che ci caratterizza. Il secondo è l’esperienza che il cliente vive all’interno del salone, da quando entra a quando esce. Abbiamo costruito proprio un percorso che parte dall’accoglienza. Si inizia con lo step della consulenza, per arrivare alla fase finale: il lavoro tecnico stilistico sul capello.
Ogni passaggio è pensato per far sì che la cliente viva un’esperienza di stile all’interno del salone, con una persona che l’ascolta e si dedica a sviluppare la sua immagine e definire lo stile. La fase di consulenza è molto importante per le donne: si tratta di un momento topico all’interno del salone a cui dedichiamo molto tempo e qualità. Il nostro approccio è diverso perché nel momento in cui la clientela si interfaccia per la prima volta con i creatori di immagine, prende un appuntamento per una consulenza di stile direttamente con me: tramite una chiacchierata riesco a creare un progetto di stile che racconta chi sei e cosa sarai. Solo in un successivo appuntamento si andrà a operare sui capelli che è frutto di quello che la cliente ci ha raccontato in dettaglio, i valori che ha condiviso.
Come sceglie il suo personale?
A prescindere dell’esperienza o meno di un collaboratore, quello che cerco in una persona è la condivisione dei valori. Ad esempio, un valore a me caro è la libertà di espressione: nel momento in cui trovo una persona che condivide con me questo valore, si può cominciare a parlare di collaborazione.
Come struttura la sua formazione e quella dei suoi collaboratori?
Per ottenere un team di valore devi formare anche i tuoi collaboratori. Mi sono dedicato molto alla formazione tecnica e stilistica con corsi di taglio e colore. Con il passare del tempo ho ridotto quella parte per passare a una formazione imprenditoriale. In effetti, ho cominciato a capire come gestire a livello economico e finanziario un’azienda, in particolare un salone di acconciatura, concentrando tutte le mie forze sulla comunicazione. Ho seguito corsi sulla comunicazione efficace e questa è stata una bella svolta. Mi ha permesso di migliorare e di comunicare il valore del mio talento. Credo che oggi tagliare, piegare e colorare bene i capelli non sia più sufficiente, perché parrucchieri così ce ne sono tantissimi.
La differenza la fa la capacità di creare un rapporto empatico con le persone che si affidano a te. Saper comunicare ha un ruolo fondamentale: in caso contrario è difficile aiutare le persone a fidarsi di te, e nel mio caso lavorare sullo stile della cliente. In merito alla formazione delle persone che lavorano con me, opero una scelta condivisa e autonoma. Se lo desiderano, programmiamo insieme la formazione che si divide in tecnica e stilistica, con aggiornamenti continui. Inoltre, molte delle persone che lavorano all’interno del mio salone hanno fatto anche percorsi su come arrivare a comunicare in maniera efficace, come arrivare a esprimere pienamente il proprio stile.
Strategie di marketing e comunicazione: quali avete adottato?
Sicuramente la parte del marketing online è quella che ricopre oggi il ruolo più importante. Noi facciamo sia il marketing online che offline, anche se la parte online è quella dove investiamo maggiori energie. Abbiamo della pagine social che funzionano piuttosto bene: Facebook, Instagram, TikTok e il canale YouTube. Creiamo dei post con logica, per far capire alle persone che non ci conoscono quello che facciamo all’interno del salone. I post a volte li scrivo io, racconto quello che faccio nel salone attraverso un video; altre volte a farlo è una delle mie collaboratrici, anche attraverso dei tutorial. Il marketing che facciamo serve a lanciare un unico forte messaggio, ogni volta in maniera differente, mettendo in evidenza la voglia di avere uno stile unico e inconfondibile. L’idea che deve passare è che «i creatori di immagine» possono aiutarti concretamente a definire il tuo stile.
Come si riconosce una clientela ideale?
La mia clientela ideale è rappresentata da quelle persone che influiscono più o meno consapevolmente sul loro stile e immagine, personalizzandolo. Un persona di 16 anni o di 70 non fa nessuna differenza, perché nel momento in cui trovo davanti a me una persona che riconosce il valore della propria immagine, del proprio stile, dico: «Ok questa è una mia cliente ideale».
Durante la crisi pandemica, che contromisure avete messo in atto?
Fondamentalmente la prima cosa che abbiamo fatto nel momento in cui è arrivato il lockdown, e ci siamo trovati con il salone chiuso, è stata quella di mostrare vicinanza ai nostri clienti. Non siamo spariti, siamo stati vicini ai nostri clienti sempre secondo la logica legata al marketing. Abbiamo creato un sacco di contenuti video nei quali abbiamo raccontato ai nostri clienti che cosa avrebbero potuto fare sui loro capelli, nonostante non avessero la possibilità di venire in salone. In pratica abbiamo fornito ai clienti un sacco di tutorial su come cavarsela da soli con i propri capelli. Questo comunicare su come prendersi cura della propria immagine ci ha dato molte soddisfazioni. Qualche anno fa ho scritto un libro che parla proprio di stile, e durante il lockdown abbiamo dato la possibilità alle persone di scaricare gratuitamente i primi quattro capitoli.
Poi abbiamo dato la possibilità ai clienti di acquistare i prodotti per lo shampoo, la tinta e tutto il necessario per gestire i capelli in autonomia a casa. Anche quando abbiamo ricominciato a lavorare, abbiamo lasciato ai nostri clienti la possibilità del “fai da te” con i nostri consigli. Con il rincaro delle bollette, è arrivato anche il momento di rivedere il nostro listino: abbiamo analizzato nel dettaglio come agire e su cosa agire. Logicamente su questa parte ci siamo fatti aiutare da un consulente. In questo modo abbiamo mantenuto buoni margini di guadagno che ci danno la possibilità di tenere aperto il salone.
Quali obiettivi intende realizzare nel futuro?
In questi anni abbiamo raggiunto tantissimi risultati e il miglioramento si è avuto anche con l’apertura del nuovo salone nel 2009 a Monza, collocato in posizione strategica. Il nostro salone è inconfondibile e ha uno stile unico. Per quanto riguarda il futuro, la mia idea che peraltro sto già concretizzando, è quella di staccarmi dal salone ed esserci molto meno. Di martedì e mercoledì non lavoro in salone, ma sono presente il giovedì, venerdì e sabato: cosa che prima non accadeva. Mi piace seguire persone che abbiano la mia stessa energia, che condividano le mie idee.
Cosa consiglierebbe a una persona che desidera aprire un’attività in questo settore?
Da una parte consiglio di crescere sotto il profilo tecnico stilistico, quindi di imparare a tagliare e colorare i capelli. Dall’altra di affiancare alla formazione stilistica e tecnica, una formazione a livello comunicativo. Questo è ciò che consiglio perché è frutto di quella che è la mia esperienza.
C’è un motto o una frase che la ispira?
Ho diverse frasi che mi aiutano nei momenti difficili, ma ce n’è una in particolare che fa parte di una canzone composta solo da un ritornello: «Barcollo ma non mollo». Il testo della canzone era solo questo: «Barcollo, barcollo, barcollo ma non mollo». È chiaro che la vita non riserva solamente rose e fiori: in tanti momenti ci si trova a barcollare per gli schiaffoni presi, per ciò che accade giorno per giorno. E dunque mi piace questo concetto di «barcollo ma non mollo»: è proprio la frase che ogni tanto mi dico per ricaricarmi..!!